Incontri inaspettati...

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Aurora Obscurus
view post Posted on 31/1/2012, 14:45




Anche quella sera la cena nella Sala Grande era arrivata al suo declinare e tutti si recavano, con passo svogliato e cadenzato, verso i propri letti caldi nei vari dormitori delle rispettive casate, qualora si trattasse di studenti, o nelle proprie camere e/o uffici, qualora si trattasse di insegnanti.
Dopo un'ora circa, quando tutto il trambusto di quella massa in movimento si tramutò in candido silenzio, una figura ricoperta da un cappuccio e da un lungo mantello nero si avviò per i corridoi freddi e gelidi dei sotterranei... Le torce si accesero lievemente al suo passaggio, rivelando il volto austero e severo della professoressa Obscurus... La mano destra, fredda e ferma, teneva ben salda la propria bacchetta accesa in un fioco Lumos...
Chi è lì? domandò una voce fredda... Aurora si voltò rapidamente e puntò la bacchetta verso la voce, illuminandone il volto... si trattava di un giovane Serpeverde... un Prefetto Serpeverde...
Sono la professoressa Obscurus, e ti consiglio di andare a perlustrare altrove... qui già ci sono io a controllare la situazione fece con freddezza... Lo studente farfugliò qualcosa e poi voltatosi, cominciò a salire verso i piani alti del castello...
"Ci mancano solo i Prefetti... Vediamo ancora chi ostacolerà la mia ricerca su Serpeverde e sui suoi discendenti..." e pensando ciò si avviò nel completo buio del sotterraneo...
Dopo qualche momento, eccola arrivata davanti la porta della Stanza dei Trofei... Non era stata chiusa magicamente... "Strano" pensò Aurora.."ai miei tempi mettevano ogni sorta di sortilegio e di incanto per non farci entrare di notte qua dentro"... e sospinse la massiccia porta e vi entrò... un cigolio lieve ma sinistro si udì per i sotterranei, mentre la professoressa varcava la soglia ed entrava...
Molto bene... Vediamo.... vediamo... dove si troverà... e si mise a cercare qualche trofeo o coppa su Serpeverde, sotto il luccichio intenso dei vari trofei presenti dentro le teche di vetro spesse... Nox! fece secca e la lieve luce della sua bacchetta scomparve in un lieve soffio...
Si avvicinò ad una teca riportante lo stemma di Serpeverde e cominciò a controllare se vi fosse qualcosa che riguardava il fondatore dell'illustre casata...

aperta a tutti, specialmente i professori e la Preside ;)
 
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view post Posted on 31/1/2012, 21:44
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La sazia folla di studenti abbandonava la Sala Grande per raggiungere la propria casata. Era stata la cena d'inizio anno, finalmente il 1982 era giunto. E come ogni anno il corpo docenti della scuola garantiva ai propri studenti la medesima protezione degli anni precedenti. O forse migliore. La direttrice della Gazzetta del profeta si era preoccupata di far notare a tutti* che il pericolo mangiamorte poteva ripresentarsi e la scuola non poteva rimanere impreparata. Era già stata presa alle spalle una, due, tre volte ma a quel punto tutti i funzionari della scuola si erano presi l'incarico di perlustrare ogni angolo del castello, a turni, giorno e notte. Si preoccupavano di accompagnare i ragazzi nei dormitori, di tenerli lontani da ogni corridoio ritenuto pericoloso, di scortarli a lezione e soprattutto evitavano di restare troppo tempo fuori dalle mura scolastiche. Christian stava digerendo in silenzio il tiramisù quando con la bacchetta in una mano incitava i serpeverde a raccogliersi nei sotterranei per raggiungere la propria sala comune, situata sotto il lago nero e raggiungibile attraverso un austero corridoio di quella fitta rete sotterranea. -Forza, forza!- gridava il giovane professore che in nessun modo si faceva mettere i piedi in testa da dei piccoli studentelli scavezzacollo serpeverde mentre li dirigeva come un pastore con il proprio gregge. Passata una ventina di minuti per i Sotterranei Christian non sentiva più le voci caotiche degli studenti ed era un sollievo: tutti erano stati sistemati. Avanzò quindi lungo i corridoi a passo lento, calcolando mentalmente i minuti che passavano. Non adorava quel lavoro dato che doveva anche occuparsi di altre cose, come il programma di erbologia o le programmazioni dei duelli; tutto gli sembrava così lento. Quando una voce risuonò lontano, come uno scampanellio. Era acuta, severa, probabilmente di una ragazza o di una donna. Poi dei passi. Uno strascicare di piedi e uno sbuffare sconsolato. Un tuffo al cuore: sentiva che di lì a qualche momento sarebbe sbucato qualcuno da dietro l'angolo, quindi spense le torce appese ai muri lì vicino e dopo essersi puntato la bacchetta sul petto sussurrò -Visibula Noctambulus-. La vista ora riusciva a captare qualsiasi oggetto, senza alcuna fonte di luce. Nessuno l'avrebbe visto e se fosse stato un Mangiamorte lo avrebbe colto sul fatto e schiantato. Chi poteva essere d'altro? Gli studenti li aveva accompagnati lui stesso e nessun'altro era entrato dietro di lui. Il cuore palpitava veloce, l'adrenalina veniva rilasciata e Christian stringeva i denti. Si guardò attorno, in attesa: era esattamente di fronte all'aula di pozioni, nello stesso punto dove Ector Barbossa, il vecchio guardiano fu ucciso l'anno prima. Rabbrividì, il professore indietreggiò piano e qualche volta si guardò anche alle spalle, terrorizzato. Ma lui era un eccellente professore di duelli, non poteva fallire. Tuttavia, trovarsi di fronte anche solo a quattro o cinque uomini poteva gravarlo. Fu solo quando scoprì che i passi erano quelli di un prefetto serpeverde che Christian poté fare un respiro profondo. Il professore riaccese le torce ed annullò l'incantesimo dapprima castato. Lo studente sussultò spaventato e quando il docente si riprese lo ammonì -Cosa ci fai qua?! Mi sembrava fosse chiaro: i prefetti devono tenere sotto controllo dal piano terra al quarto piano e non devono occuparsi degli altri piani-. Il ragazzino abbassò lo sguardo ma non rispose. Il tono di voce dell'uomo era grave tanto da mettere in soggezione il serpeverde che gli strisciò accanto, recandosi altrove. Il docente proseguì: ora non gli restava che scoprire a chi apparteneva quella voce lontana. Escluse immediatamente che potesse essere uno studente: il ragazzino appena sgridato glielo avrebbe fatto notare. Spalancò la porta della sala dei Trofei e vi trovò una donna avvolta in un mantello che chinata osservava all'interno di una teca. L'uomo per annunciarsi fece scattare dalla bacchetta uno zampillo di luce bianca che fece ruzzolare sopra la testa della donna, illuminando tutto attorno. Ne riconobbe la figura pur vedendola dalle spalle -Buonasera professoressa Obscurus-. Non aveva mai avuto un buon rapporto con lei, la professoressa di pozioni. Ci parlava il meno possibile, ma in quell'occasione era inevitabile. Chris si avvicinò a lei e in fretta diede un'occhiata all'interno della vetrina. I trofei erano coperti di targhette raffiguranti la fredda serpe, simbolo della casata dei serpeverde. -La professoressa Hawkins ha affidato a me quest'area del castello, stanotte. E' venuta per aiutarmi o sta semplicemente cercando qualcosa?- ammiccò lui con un sorriso. -Se le serve una mano sono disponibile- concluse voltandosi e dando qualche occhiata distratta ai trofei fuori dalle teche, posati su alcuni tavoli antichi.

* Mi riferisco a questo articolo.
 
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Aurora Obscurus
view post Posted on 31/1/2012, 22:56




"Tobias Lufium, cercatore... Harmafius Selzium, caposcuola..no, no, non mi importa di loro" pensò la strega, china verso la teca di vetro spesso che mostrava i trofei visibilmente esposti... "Diamine, qui ci sono solamente trofei e coppe di stupidi servigi resi alla scuola... nient'altro..." pensò con assoluta serietà la donna e poi rimase a contemplare il tutto... certo, era fantastico lo stemma dei Serpeverde... davvero unico, a suo avviso!
Improvvisamente un lievissimo suono destò la sua attenzione... era il lieve fragore dell'esecuzione di un incantesimo che illuminò completamente la stanza e rivelò la figura di un altro che era accorso lì... Prontamente, Aurora si voltò puntando la bacchetta verso colui che aveva evocato l'incantesimo... Diverse volte vi erano state incursioni da parte di forze oscure, nella storia di Hogwarts... Non voleva, di certo, farsi trovare impreparata all'incontro con qualche Mangiamorte assetato di vendetta o di sangue...
Ebbe un lieve senso di stupore quando vide che la figura e la persona eran quelle del... ...Professor Fray! Dovevo immaginare che tale clamore di luci doveva essere opera sua! fece prontamente Aurora, con la bacchetta ancora puntata verso il mago e con aria abbastanza sinistra... Non mi deve spiegazioni, come del resto io non dovrei darne a lei... dico bene? proseguì, con un tono austero e freddo...
Dopotutto, i controlli non sono MAI troppi... giusto professore? fece Aurora con un lievissimo ghigno, evidemente alludendo al fatto che lui, in qualità di docente di duelli, si era lasciato sfuggire l'opportunità di controllare e difendere meglio la sua amata Hogwarts... almeno in passato...
Dunque, sì, anche io sono qui a controllare che si rispetti ordine e disciplina, in questo castello! Dopotutto la Preside è sempre stata concorde nel vederci uniti, noi tutti docenti.... lo prenda come una mia forma di...ehm...ecco...ah, sì... cortesia! mentì spudoratamente la strega... in realtà lei cercava notizie in più su Salazar Serpeverde, cosa che il mago poteva solo minimamente intuire, ma mai pensare subito o con fermezza...
Ed è bene perlustrare ogni angolo di questo amabile castello... tuttavia, le consiglio caldamente di fare più attenzione... i prefetti, ancora, si aggirano nei sotterranei... Non era stato lei stesso a dare ordine loro di non scendere più qui sotto a controllare? fece malignamente la strega, con un tono falso da amabile e umile donna... con la bacchetta ancora puntata contro il mago si avvicinò a lui, fino a sfiorarlo lievemente e riprese Un consiglio... Applichi più disciplina e rigore con i nostri studenti... dopotutto, dovrebbe saperlo meglio di me... queste sono le due doti che dovrebbe avere anche un abile duellante... e si discostò, muovendosi per la sala con un leggero passo e mandando delle occhiate ammalianti e maligne all'uomo...
 
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view post Posted on 1/2/2012, 15:56
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Christian era colpito dal comportamento arrogante della donna ma non avrebbe voluto concludere quella discussione così, senza un dato di fatto, lasciandola sola. Quindi si voltò un'altra volta su di lei e con le labbra contratte in un sorriso, le rispose -Talvolta tra noi docenti c'era qualcuno che appoggiava la persona sbagliata. Ed era un infiltrato. Più di uno, devo dire. Più che interrogare, non potevo fare. Anche se utilizzare del Veritaserum sarebbe stata una buona idea-. Si rigirò per qualche momento la bacchetta tra le mani e qualche volta la stringeva più del dovuto, mentre conteneva in qualche modo la rabbia. Gli dava fastidio essere accusato di esser stato poco cauto in passato, come fosse stato l'unico che si sarebbe dovuto preoccupare. Dopotutto lui si era impegnato al massimo emanando nuovi regolamenti e imponendo nuove regole. -Si da il caso che io sia stato l'unico ad occuparmi della disciplina, l'anno passato, a parte la nostra preside. Ed inoltre non ritengo sia suo compito ammonirmi o altro, in quanto lei stessa si è unita a noi solo all'inizio dell'anno scolastico. Non è così, signora Obscurus?- le disse fermamente, mentre lentamente misurava a piccoli passi il lato opposto della stanza dove già la donna avanzava. Si sentiva soddisfatto: aveva argomentato come si deve e a quel punto sarebbe stato difficile per la professoressa controbattere. -E poi, lo sanno tutti: i Serpeverde sono cocciuti- riprese dopo qualche tempo, guardando il soffitto. Quando un'immagine gli balenò alla mente: l'insegnante chinata sulla teca. Cosa stava leggendo? Che stesse tramando qualcosa? Non sopportava l'idea di un'altra professoressa come Blair Malfoy o il vecchio vicepreside. -Vorrei anche farle presente che gli studenti non si nascondono nel concavo delle coppe o tra le pieghe degli stendardi verde-argento- disse infine ed indicò la vetrina -Mi sarebbe piuttosto d'aiuto se controllasse il piano terra, ma sicuramente non quella teca-. Aurora dunque proseguì e Christian non poté che ribattere subito, prima che potesse continuare il discorso -Applicare più disciplina?!- si rivolse fermandosi di fronte alla donna, distante solo di un metro o poco più, puntando le braccia verso il basso a pugni chiusi mentre le vene del collo pulsavano e si facevano evidenti. Delle scintille scivolarono dalla bacchetta rimbalzando sul pavimento e raggiungendo una coppa lì vicina che fu respinta lontano con un forte rumore di ferro. Christian non ci badò, troppo impegnato nel suo discorso. -Lei- riprese a denti stretti, calcolando ogni parola -non si deve PERMETTERE di accusarmi di cose che neanche conosce! Al diavolo le dicerie e i giornalisti! Al diavolo le sue convinzioni o deduzioni, che siano!-. Altre scintille blu infervorarono dalla bacchetta di vite che il professore lasciò immediatamente. Era infuriato e quella discussione stava peggiorando momento per momento. La donna, dopo aver seminato fastidio si aspettava per caso una reazione più consona al carattere pacato di Christian? -Ho sempre, e dico SEMPRE, combattuto per la scuola, per la MIA scuola!- concluse, prima di rilassare muscoli e nervi. In quel momento Christian pensava non si sarebbe mai scusato con la professoressa, che non avrebbe più avuto a che fare con lei. Raccolse di nuovo la bacchetta, chinandosi piano.
 
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Aurora Obscurus
view post Posted on 2/2/2012, 16:28




Aurora stava misurando, con passo quasi militaresco e tirannico, tutta la fredda e illuminata Sala dei Trofei, mentre ascoltava le parole del collega circa lo schieramento o meno dei docenti passati di Hogwarts nei confronti delle arti oscure... Quasi si stava giustificando il "povero professorino Fray"... <<più che interrogare, non potevo fare>>... Aurora fece un lieve sorriso maligno e pensò subito "Fray, Fray, la coscienza ti morde dentro come un cobra... e il suo veleno ancora ora ti circola dentro" e, fermatasi dinanzi a lui, gli fece un sorriso sgradevole e mieloso.
Al sentir nominare il Veritaserum, ovvero una pozione di appartenenza della SUA disciplina, Aurora smise di sorridere e sollevò leggermente un sopracciglio e riferì, velocemente, Temo che le sfugga qualcosa, professor Fray... ma non me ne meraviglio, dopotutto lei non insegna Pozioni... non conosce! fece con un tono saputello e maligno... poi prima di riprendere a parlare, cominciò a muoversi nuovamente per la Sala trofei, mentre teneva ancora nella mano destra la sua bacchetta che percuoteva, leggermente, la mano sinistra... Evidentemente, ha pensato al Veritaserum senza ricordare che il suo utilizzo è regolato da severe norme del Ministero della Magia! e proferì quelle parole come se lo stesse spiegando ad un ragazzino senza alcuna conoscenza...
Dubito che il Ministero della Magia dia l'autorizzazione ad utilizzare una così potente pozione per dei giochetti inquisitoriali che non conducono, comunque, a sostanziali risultati... E poi, signor Fray, lasci al Wizengamot il potere di giudicare... Mi sembra che sia quello l'organo più appropriato, non spetta certo ad un insegnante di Hogwarts! e fece un sorrisetto maligno, mentre si fermava a guardare nel volto il giovane professore che si adirava ancor di più... Terribili i Serpeverde, facevano perdere la pazienza a molti, se solo lo volevano... come in quel caso..
E poi, è così difficile applicare un Incanto Reversus alle bacchette dei rispettivi proprietari, per capire e conoscere cosa hanno combinato in precedenza? Mi meraviglio che debba dirgliele io queste cose, Fray! e sollevo lievemente le sopracciglia, soddisfatta al massimo!
Il professore continuò con fare quasi rabbioso, affermando la sua condotta illuminante nei periodi scorsi di Hogwarts, ed escludendo la professoressa da "ammonimenti o giudizi vari"... Non veda nemici ovunque, professor Fray... Non sapevo che fosse una caratteristica dei docenti di Duello essere così...ehm...come dire... paranoici! Ma, evidentemente, ne ho la prova davanti, uh uh! fece, squittendo in una risatina breve e malevola.
Poi subito dopo riprese E tanto per precisare, io non mi sto nemmeno permettendo di ammonirla o di richiamarla... c'è gente ben più capace di me e di lei che saprà bene come valutarla... Non è il mio compito, almeno fino adesso... e disse quel "almeno fino adesso" con un fare quasi enigmatico... cosa volesse dire?... mistero!
Ah! I Serpeverde sono cocciuti! Poveri studenti, è facile per noi insegnanti lavarci le mani e dare la colpa sempre a loro! Ma suvvia, Fray, gli studenti sono diligenti menti se a indirizzarli hanno altrettante diligenti menti... E se ci tiene così tanto a saperlo, mi trovo qui perchè un prefetto Serpeverde gironzolava quaggiù, quando lei per primo ha dato ordine loro di salire ai piani alti del castello, a controllare! fece in maniera bugiarda e falsa la professoressa... in poche parole, stava accusando Fray di dare la colpa agli studenti quando lei per prima lo stava facendo, conscia di farlo.
Professore, professore, pensa che io non abbia meglio da fare che richiamare studenti a destra e a manca? Dopo la cena, ero passata dalla mia aula perchè dovevo prendere degli ingredienti dalla mia dispensa personale e... ho udito dei rumori provenire da qui... e ho beccato, con le mani nel sacco, quel prefetto che gironzolava qua dentro... Quindi stavo controllando che tutto fosse al suo posto, semplice! inventò e mentì spudoratamente, senza lasciar trapelare alcuna forma di insicurezza o di menzogna... altrimenti, sarebbe stata scoperta.
"Con me il tuo tono inquisitoriale non funziona!" pensò Aurora, mentre camminava attorno al mago come se fosse uno squalo che gira attorno alla propria vittima, prima di ucciderlo e divorarlo.
Ovviamente, ciò che la strega gli aveva detto in precedenza lo aveva talmente fatto innervosire che ora alzava la voce e le vene del suo collo si vedevano ispessirsi, mentre la sua bacchetta emanva scintille dalla presa stretta che aveva...<<applicare più disciplina?!>> fece rabbioso l'uomo... Aurora sorrise senza mostrare alcun segno di cedimento o di paura. Era pur sempre l'insegnante di Duelli, sicuramente abile negli incantesimi, ma bastava una mossa falsa e lui avrebbe rischiato il suo lavoro ad Hogwarts... Lei si sarebbe rivolta direttamente alla Preside e poi al Ministero della Magia, e lo avrebbero cacciato dalla scuola... <<lei non si deve PERMETTERE di accusarmi di cose che neanche conosce! Al diavolo le dicerie e i giornalisti! Al diavolo le sue convinzioni o deduzioni, che siano!>> fece a denti stretti.
ORA BASTA! squittì a voce alta la strega, assumendo un'aria autoritaria e suprema... ora basta... ripetè, con voce bassa e quasi candida... ... Noi insegniamo ai nostri "cari" studenti cosa significa il rispetto e la disciplina... Cosa che lei stesso non ne dimostra, nei confronti di una sua collega!Per giunta, arrivata da poco ad Hogwarts! fece sibilante, aguzzando lo sguardo contro il mago... mentre la sua bacchetta cadeva clamorosamente a terra... che ridere! Non riusciva nemmeno a tenere una bacchetta in mano, e faceva il docente di Duelli...
Aurora mosse lievemente la sua bacchetta e quella del professore si alzò da terra e cominciò a muoversi davanti il mago, come per non farsi prendere dal proprio proprietario... ovviamente, era stregata... poi scivolò delicatamente nella mano di Fray, sotto lo sguardo entusiasta e malevolo della professoressa di Pozioni.
Stia attento, Fray! Che la rabbia non le faccia mai perdere la bacchetta dalle mani... sarebbe un grave danno per Hogwarts non avere più il suo insegnante di Duello, uh uh! fece, con un'altra risatina maligna e guardandolo dall'alto della sua persona.
Nessuno vuole accusarla di non aver fatto niente per la NOSTRA scuola... Ma come lei dovrebbe sapere, certi onori e medaglie non si devono portare in evidenza sul petto... ma nel proprio animo, qualora uno ce lo avesse nobile... proprio come ce l'hanno i Serpeverde che lei tanto disprezza, signor Fray! Dovrebbe imparare dalla casata di Salazar Serpeverde e capirebbe molto di più su cosa rende nobile un mago... e non sono di certo le belle parole di scuse davanti ad una semplice, pia ed umile professoressa di Pozioni fece con un tono superbio, facendo l'occhiolino al mago come per prenderlo in giro... in realtà si era lasciata sfuggire il nome di Serpeverde... che stupida che era... Sperava solamente che il professore non stesse già collegando il tutto... Tuttavia, non temeva quel sempliciotto davanti a sè!
 
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view post Posted on 3/2/2012, 18:47
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What does the fox say?
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Dimitri Kazankov

Corvonero - Settimo anno




Se fossi stato in un fumetto manga, sarei stato con il viso cupo, e sopra la mia testa ci sarebbe stata una nuvoletta contenente teschi, segni e scarabocchi vari. Ero piuttosto di malumore quel giorno, non era una cosa sorprendente, in quei giorni il mio umore non era mai molto buono. Ma quel giorno ero davvero molto, molto incazzato. Non amo parlare usando questi termini, di solito sono più delicato ed educato, ma quando c'è bisogno, c'è bisogno. Infatti, durante quella giornata, ne ho passate di tutti i colori.
I problemi erano iniziati già prima del mio risveglio. Come succedeva spesso, gli incubi erano padroni del mio sonno, e anche quel giorno ho vissuto il mio ruolo in uno dei tanti film horror che si tenevano nel mio inconscio durante quel momento. Ma è possibile che dovessero succedere per forza determinate cose? Sapete, di quelle in cui ti inseguono per decine di minuti, dove un assassino sbuca come un diricawl ovunque tu sia, o dall'armadio, o da sotto il letto, o magari dal gabinetto, dove sicuramente inciampi a causa di un pezzetto di legno che si trova in un corridoio anche se è del tutto insensato che fosse lì, ma che c'è comunque? Ecco, solo che nel mio sogno era tutto molto più inquietante. Un essere scheletrico incappucciato, tutto in nero, con una bella falce che farebbe perdere le palle al toro più forte. Eccolo lì, davanti a te, che vuole la tua vita e la tua anima... Tu cerchi di scappare, ce la fai per i primi cinque minuti, poi se ne va via la luce, si odono rumori sinistri, sei quasi salvo, ma delle liane di intrappolano improvvisamente e ti strangolano, lui ti si avvicina, alza la falce pronto per farti fuori e... ti svegli! NO, NON E' COSI'! Le normali persone si sveglierebbero di colpo prima di vedere la propria morte, io non riesco. Succede sempre che vedo la mia testa decapitata e il mio sangue sporcare dappertutto! Ecco cosa odio dei miei sogni, che se sono belli finiscono in fretta, ma se sono brutti ti lasciano il segno per tre giorni minimo. Beh, ma forse potrò trarre dei vantaggi anche dai miei incubi: potrei scrivere una raccolta di racconti dell'orrore ispirati ai miei sognazzi e diventare ricchissimo! Però devo dire che preferirei vivere tranquillo per i miei prossimi settant'anni che continuare a fare incubi. Ah, ma sto divagando!
Torniamo al discorso 'giornata di escremento'.
Mi sono svegliato naturalmente con delle bellissime occhiaie che avrebbero fatto invidia a qualsiasi un pesce pagliaccio. La cosa che mi scocciava di più era che la prima lezione della giornata sarebbe stata quella di pozioni. Inalare un po' di gas prodotti dalla fermentazione di muco di vermicoli e pipì di gatto sarebbe stato ottimo per mettermi KO definitivamente. Prima di andare alla lezione, andai a fare colazione in Sala Grande. Tre tazze di caffellatte e due brioche non sembravano aver avuto alcun effetto su di me, anzi il caffellatte mi rese ancora più instabile di prima. Come poteva del caffellatte, nel quale la concentrazione dell'amaro seme era del 10%, avere un effetto tanto potente su un povero ragazzo come me? Non si sa. Dopotutto non mi conosco bene manco io, sono tanto strano che uno psicologo che mi visitasse rischierebbe di finire da un altro psicologo. Però trovai un modo per calmarmi un po'. Vi starete chiedendo: come? Meditazione? Stretching? Camomilla? No, niente di tutto ciò: sigaretta. Non sono uno che fuma molto: non sono assolutamente dipendente, però ogni tanto un po' di nicotina quando sono nervoso mi serve. Un pacchetto di sigarette mi dura per un mese circa, per questo potete capire che non sono un assetato di fumo. Ma poi si dice assetato in questo caso? Boh!
Comunque una volta fumatomi la sigaretta, era pronto per la lezione di pozioni. La materia era interessante, ma la giornata non mi permetteva di essere minimamente interessato alla lezione. Questo non fece piacere all'insegnante, che molto arrabbiato mi dette per punizione una sicuramente non piacevole ricerca sulla pozione della caverna. Non potete immaginare quanto imprecai nel momento in cui il professore annunciò pieno di soddisfazione che avrei dovuto fare quella ricerca, avrei battuto il record mondiale di parolacce in un minuto. La mia sete di nemesi nei confronti del professore era così alta che avrei fatto saltare in aria un calderone dalla rabbia. Non sono un ragazzo vendicativo, ma in certi casi, quando nei miei occhi si potevano leggere le parole "NON STUZZICARMI, MORDO!", lo ero e come. Ero però ancora del tutto razionale. Non mi sarebbe convenuto andare in contro al professore in alcun modo, avrei solo aggravato la mia situazione, per questo accettai la dura realtà del compito di punizione.
Mi sentii improvvisamente male dopo la lezione: avevo mal di testa (probabilmente a causa dei gas nocivi della pozione fermentata male del mio compagno affianco) e realizzai che non fu una grande idea quella di fare la colazione che feci. Non mi ammalavo quasi mai, ero di ferro, ma sembravo di carta stagnola in quel momento.
Con l'umore sotto zero decisi di non pranzare. Mi diressi verso la biblioteca per prendere in prestito dei libri riguardanti la pozione della caverna. Magari avrei fatto direttamente lì il compito, non avevo ancora deciso. La cosa certa però era che la voglia che avevo di farlo era minore della voglia che potrebbe avere un piccione ad essere spiaccicato da un treno, ma i doveri erano doveri.
Così mi diressi verso la biblioteca. Quel giorno le scale dispettose, alle quali piaceva tanto cambiare, erano davvero molto perfide. Ho addirittura rischiato di cadere giù dalle scale, incredibile: allungo il piede sul primo gradino, e le scale si spostano... Non sapevo cosa mi stesse succedendo quel giorno, ma ero molto abbattuto. Infatti i miei occhi azzurri erano totalmente spenti.
Entrai in biblioteca e mi diressi verso la sezione "Erbe e pozioni". Non so come possa essere successo ma ad un certo punto mi cadde davanti un librone di duemila pagine che mi sfiorò il naso e che se finito sulla mia testa mi avrebbe fatto come minimo vedere le stelle. Era caduto dallo scaffale a cui apparteneva ma non sapevo proprio come avesse fatto a cadere.
E che cazzo! Anche i fantasimi ce l'avevano con me?
Rimasi in biblioteca per quattro ore: non riuscivo a concentrarmi e facevo davvero fatica a scrivere qualcosa di sensato. Molto prima di finire il compito riposi penna e chiusi il calamaio. Avevo un brutto presentimento. Avevo il presentimento che in biblioteca sarebbe successo qualcosa di molto brutto, per questo uscii immediatamente. Il mio istinto era molto acuto. Se sentivo qualcosa di brutto era meglio mettersi all'erta. Ancora ce l'avevo con la Professoressa Obscurus per il compito. Non era stata colpa mia se ho fatto un pastrocchio a lezione!
Ormai erano le sei di sera. Vagai per il castello per altre due ore, senza una meta precisa. Uscii per fare una passeggiata ma rientrai subito perché si stava facendo buio. Di cenare non se ne parlava. Era straziato. La testa mi scoppiettava come se ci fossero dei petardi dentro. Beh, avrei dovuto andare nel mio dormitorio a riposarmi, ma non ne avevo voglia. Quando non si ha voglia di fare niente è davvero brutto e ridicolo...
Ad un certo punto mi ritrovai vicino alla sala trofei. Perché mi trovavo lì? Non lo so, fatto sta che sentii un continuo vociare dalla stanza e mi incuriosii. Volevo vedere chi era nella stanza. Mi avvicinai e aprii leggermente la porta.
Ecco svelato il mistero. Dietro alla porta c'erano il Professor Frhay e indovinate un po'? La Professoressa Obscurus! Lei gli girava intorno con fare maligno, lui era rosso come un peperone. Anche tra docenti c'erano attriti? E poi vorrebbero insegnare agli studenti che bisogna collaborare tra casate... mah...
Rimasi lì ad osservare la scena. Non mi avrebbero mai scoperto; la porta era aperta in una microfessuro e i due sembravano essere troppo occupati a scannarsi con gli sguardi l'un l'altra.


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