Prima lezione per TUTTI, Presentazione docente, aula e corso

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Aurora Obscurus
view post Posted on 15/11/2011, 18:46




Erano le ore 18,00 in punto e il buio fuori dalle mura di Hogwarts stava cominciando a serpeggiare, sempre più imperioso, all'interno del castello... costringendo lo stesso ad accendere le sue fiaccole e le sue candele... Un freddo sinistro levitava tra i piccoli gruppi minuti di studenti e di docenti che si spostavano da un luogo ad un altro, compatti come a difendersi da qualcosa o da qualcuno...
La situazione, inoltre, non sembrava essere delle migliori...giacchè molti voci correvano all'interno di Hogwarts... voci ovviamente offuscate al di fuori del castello... offuscate per non giungere alle orecchie dell'autorità massima... Il Ministero della Magia... Bè, poco male, le lezioni dovevano comunque proseguire e l'anno doveva continuare il suo ritmo forte e deciso, in qualunque circostanza... nota o meno... Era chiaro a tutti, comunque, che un certo fermento magico esistente al di fuori di quelle mura stava per incidere anche all'interno del castello di Hogwarts... se già non l'aveva fatta... E questo dimostrava che nessun luogo magico è davvero al sicuro... O forse si sbagliava? Pensieri... pensieri che levitavano sparsi, come fili di una tela non facilmente sistemabile, nella mente di tanti... di tutti... della nuova professoressa di Pozioni che si stava recando, dalla Biblioteca, nella sua classe nei sotterranei per la prima lezione introduttiva di Pozioni per TUTTI gli studenti di TUTTI gli anni di studio.
Dunque, scese le umide e fredde scale che conducevano ai sotterrani, la professoressa Aurora Obscurus, assunta da qualche giorno dalla Preside in persona, varcò la maestosa ed elegante porta dell'aula per recarsi, con passo cadenzato e fermo, verso la pedana della cattedra.
Un lungo mantello bordeaux ricopriva elegantemente le sue spalle e, interamente, la sua persona, mentre al di sotto si poteva intravedere una giacca elegante e con righe di un colore rosso spento, una donna dello stesso coloro delle righe della giacca e che le arrivava fin sotto le ginocchia, e delle scarpette nere con tacco forte e molto tozzo, provocatore di un ticchettiò deciso e quasi militaresco.
Infine, i capelli erano raccolti in uno chignon coperto interamente da un lungo cappello a punta da strega che le dava un'aria più somma di quella che già aveva.
Comunque, una volta arrivata nei pressi della pedana, vi salì sopra e si sedette nella sedia che si trovava riposta, in un ordine quasi maniacale, dietro la sua personale cattedra, in legno di mogano antico e pregiato, sulla cui superficie fredda sistemò la sua valigetta nera da insegnante, cominciando ad uscire i libri di ogni singolo anno. In quella lezione, infatti, avrebbe spiegato in maniera chiara e precisa il suo metodo di valutazione, il suo modo di insegnare e la programmazione del corso di Pozioni, insieme ad un lavoro di consultazione veloce ma, ugualmente, sistematico dei testi consigliati per lo studio della disciplina.
I calderoni, in quell'occasione, non fumavano... Ciò voleva significa che quel giorno non li avrebbero utilizzati e che, quindi, ci si aspettava una lezione iniziale meno impegnativa del dovuto.
Incrociate le dita davanti a sè e guardando verso la porta con uno sguardo fermo e serio, quasi severo, rimase ad aspettare l'arrivo di tutti gli studenti di Hogwarts.


Questa lezione è aperta per TUTTI gli studenti di TUTTI gli anni, per presentarmi, per conoscervi e per presentare il mio metodo, ecc ecc. Vi chiedo, a voi tutti studenti, di scrivere il vostro ingresso in aula in maniera molto descrittiva, dicendo i vostri stati d'animo, le vostre impressioni di immagine della nuova professoressa e le descrizioni di come siete vestiti. Ovviamente, ciò non comporta la presenza di 3 righe minute e brevi, ma di una bella introduzione alla lezione ;-) insomma, fatemi vedere che ingresso "glorioso" in aula sapete farmi, in maniera quanto più descritta possibile. Se volete un consiglio, andate a leggervi la descrizione dell'aula di Pozioni che ho inserito ieri in questa stessa sezione, così potete sfruttare e prendere spunto da lì... MA SENZA COPIARE! Buon inizio! Io attendo che sarete un po' e poi continuo.
 
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view post Posted on 16/11/2011, 19:02
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Dimitri Lance Kazankov

Corvonero - Sesto anno



Mancavano poche decine di minuti alle sei di sera. Si poteva osservare il crepuscolo nascente da qualunque finestra rivolto verso l'Occidente. Il crepuscolo iniziava a tingere di un debolissimo arancione rosato il cielo e le nuvole, più il sole scendeva in basso e più il cielo diventava colorato, così come per la temperatura che iniziava a diminuire alle prime brezze serali.
Il Corvonero era nel cortile interno, seduto su una delle panchine di pietra a leggere un libro sulle creature magiche più strane del mondo magico. Gli interessavano le creature magiche, l'argomento lo incuriosiva e lo spingeva a conoscere il più possibile, segnando probabilmente nella sua vita una possibile ambizione a diventare un biologo magico o qualcosa che riguardasse il campo.
Finito di leggere un paragrafo che parlava di creature che vivevano nei funghi giganti delle foreste pluviali del sud America, realizzò che era l'ora di avviarsi verso l'aula di pozioni per la prima lezione della materia di quell'anno.
Pozioni lo aveva sempre incuriosito. Era una materia affascinante da certi punti di vista, disgustosa da altri. Gli piaceva molto sperimentare, e durante quelle lezioni lo poteva fare, in modo contenuto naturalmente, allenando la sua manualità e inventiva. Certo, capitava a volte di mandare in aria due metri quadrati di aula; una volta durante il quarto anno gli era capitato, dosando in modo sbagliato un ingrediente per aver letto male la quantità da utilizzare. Molto più spesso però poteva ritenersi soddisfatto dei lavori che compiva. Se poi una pozione era piuttosto difficile il proprio orgoglio di Corvonero poteva essere alimentato di un bel po', rendendolo soddisfatto e ancora più voglioso di continuare a fare le cose per bene.
L'unica negatività della materia erano le frequenti lotte contro lumache cornute da spappolare, fegati di creature dalle più piccole alle più grandi e puzzolenti, spine di ortiche da maneggiare, formiche trituratrici vive e così via. Non gli piaceva per niente toccare schifezze di qualsiasi genere, anche se sapeva che a volte era necessario, e sperava di dover aver a che fare con quei vomitevoli incontri il meno possibile.
Il Corvonero camminava a passo svelto verso i sotterranei, notando che il sole era quasi completamente tramontato, lasciando il cielo scurirsi lentamente ma costantemente fino a diventare totalmente buio nel giro di un'oretta circa.
Pensava un po' che la luce sulla terra sarebbe improvvisamente scomparsa al tramontare del sole se non ci fosse stata atmosfera. A volte gli venivano spontanei certi ragionamenti che così per magia gli passavano nel cervello per poi scomparire altrettanto magicamente.
Sperava che la lezione sarebbe stata poco impegnativa perché era distrutto. Tra compiti e lezioni le energie del Corvonero si esaurivano lentamente, il week-end li recuperava per poi ri-esaurirli dopo tre/quattro giorni di lezioni. Forse avrebbe dovuto iniziare a dormire di più, solitamente andava a letto alle dodici e passa tutti i giorni, o passandoli sui libri, o osservando le stelle. Le stelle erano l'altra grande passione del Corvonero oltre alle creature magiche. Erano le stelle a tenergli compagnia la notte, erano sue amiche. Sostituivano gli umani per certi versi, dato che la socializzazione del ragazzo era molto bassa.
A volte ripensava a Siobhan, era un pensiero continuo nella mente di Dimitri. Non avrebbe mai potuto fare a meno di lei, che aveva accettato di stargli affianco seppur sapesse che era mortalmente pericoloso, e glie ne era molto grato.
L'odore di umido dei sotterranei e il freddo pungente fece rabbrividire per un attimo il Corvonero. I passi rimbombavano nel semi-silenzio di quel luogo, e il ragazzo si avvicinava sempre di più all'aula. Vedeva altri studenti lì, soprattutto quelli tra i Serpeverde.
Arrivò appena in tempo davanti all'aula di pozioni, che aveva la porta di legno scura, forse ebano, aperta.
Per quella lezione non si era vestito in modo particolare, Dimitri portava una camicia bianca con sopra lo stemma della sua casata rappresentante il falco, una giacca nera, la cravatta dei colori blu e bronzo della sua casata ben annodata al collo, dei jeans neri e delle scarpe sportive. Il mantello nero che portava era lunga abbastanza da superare appena di fianchi.
Il ragazzo entrò nell'aula dalle pareti di pietra. La stanza era ordinata. I banchi disposti in file da otto, avevano sopra tutto il necessario per le lezioni, i calderoni naturalmente, e uno spazio in legno utile per fare molte cose. Lavatoio e armadietto degli ingredienti erano disposte ai lati della stanza l'uno di fronte all'altra, una piccola libreria era situata vicino ad una porta di legno che doveva portare probabilmente all'ufficio dell'insegnate.
La prima cosa che notò Dimitri, era la presenza di una nuova insegnate di pozioni. Non aveva mai avuto colei che era di fronte al ragazzo come insegnate. Era una donna sui quarantacinque anni. I suoi occhi marroni non erano in quel momento abbinabili ai suoi capelli, coperti da un cappello a punta, ed erano seri e autoritari. Era seduta davanti alla scrivania, posta sopra un soppalco, e stava aspettando che arrivassero tutti gli studenti.
Notò che i calderoni erano spenti, non fumavano, quindi probabilmente non avrebbero preparato niente quella lezione. Forse avrebbero fatto un po' di teoria o qualcosa di introduttivo.
"Buongiorno professoressa..." Disse facendo un passo nell'aula illuminata solo da fioche candele. "Dimitri Lance Kazankov, Corvonero, sesto anno..." Disse presentandosi con il classico nome-cognome-casa-anno con un lieve sorriso.
Era meglio dare fin dall'inizio una buona impressione ai nuovi insegnanti, cosa che per molti dava l'idea dello studente leccapiedi, ma che secondo Dimitri era la cosa più intelligente da fare, senza naturalmente esagerare.
Il ragazzo si scelse una postazione in seconda fila, all'estramità di essa, e aspettò impazientemente che iniziasse la prima lezione di pozioni.



Edited by harry96 - 16/11/2011, 21:35
 
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Isobel Helena Zabini
view post Posted on 18/11/2011, 18:41




Si era svegliata alle cinque quel mattino senza sapere il perchè... un incubo attanagliava i suoi sogni e lei si era stancata di rivedere quelle immagini più vivide che mai nei suoi pensieri, così aveva rinunciato al sonno per fare tutto quello che rimandava da circa una settimana... risistemare la sua camera da letto!
Quando ebbe finito entrò in bagno, preparò una bollente vasca piena di bollicine colorata e una volta liberatasi dall'intimo lilla vi entrò... i muscoli le si sciolsero permettendole di dimenticare del tutto quegl'incubi, prese lo shampoo alla fragola che tanto amava e si insaponò i lunghi capelli, poi li risciaquò donando loro quel dolce aroma che tanto le piaceva, mentre come bagnoschiuma aveva scelto il dolce aroma della cioccolata al latte, che tanto amava mangiare.
Quando finalmente ebbe finito prese l'accappatoio che infilò grazie ad un fluido movimento; poi rientrò nella sua camera dove prima di rivestirsi asciugò i capelli, che in quel periodo si erano allungati arrivandole quasi al sedere e donandole un aria davvero sexy, che lasciò lisci sulle spalle.
Prese il beuty-case che conteneva i suoi trucchi e si preparò per l'iiminente giornata di scuola, amava truccarsi, era un modo per mettere in mostra la sua bellezza.
Quando fu pronta passò all'abbigliamento, afferrò dal cassetto un completino di intimo azzurro, che indossò con molta facilità, e poi passò alla divisa su cui era appuntata l'immancabile spilletta da prefetto, non amava particolarmente la cravatta in quanto, secondo lei, non metteva in risalto la sua femminilità, ed infatti non l'aveva indossata lasciando aperti i primi tre bottoni della camicia bianca che le rimetteva in risalto le forme, la gonna a pieghe era stata accorciata di qualche centimetro in modo che le calzasse alle perfezione, ed infine aveva indossato le ballerine di pelle nera lucida che rimetteva in risalto la sua carnagione chiara.
Finalmente la sua opera era finita si guardò per qualche secondo allo specchio sorridendo compiaciuta prima di sussurrarsi un
Assolutamente perfetta
Lanciò un bacio alla sè stessa riflessa nello specchio, e poi ridacchiò.
Era ancora molto presto quindi si accomodò a gambe incrociate sul suo letto guardando fuori dalla finestra, aveva voglia di volare, così nappellò a sè la sua scopa dalla finestra da cui uscì facilmente cavalcando il manico di scopa con tranquillità, amava l'aria fredda che le scompigliava i capelli e le soffiava sul viso facendolo arrossire impercettibilmente, per lei era simbolo di libertà e assoluta felicità.
Il tempo scorreva in modo molto veloce tanto che diventarono le sette e mezzo in un baleno e lei si ritirò nella sua camera dove afferrò la borsa e la bacchetta e si diresse verso l'aula di pozioni che si trovava accanto alla sala comune nei suoi amati sotterranei, entrò all'interno della stanza con il naso arricciato, non si era mai abituata alla puzza che regnava al suo interno, troppi odori mischiati insieme.
Guardò l'insegnante a cui sorridendo falsamente rispose
Buongiorno professoressa... io sono Siobhan Maggie Nott VI anno...
Non disse la casata in quanto i colori della sua amata divisa lasciavano intendere tutto.
Si guardò un pò intorno e notò il suo caro Dimitri, gli sorrise e si avvicinò a lui, scoccandogliun bacio sulle labbra prima di accomodarsi accanto a lui
Buongiorno amore mio...
Gli disse mentre il suo volto si illuminava e le sue labbra si allargavano in un dolce sorriso.
 
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™Razvan Neacsu©
view post Posted on 21/11/2011, 21:38




Gia` non era molto di buon umore quella mattinata, per via degli incubi e strani presentimenti che gli impediscono di fare un sonno regolare e di quel pomeriggio on ne poteva piu... volete sapere il secondo problema? Ovviamente pozioni, una materia che Razvan odiava dal profondo del suo cuore. Era molto piu` dotato in materie di studio oppure dove bisogna usare incantesimi.
Ma per sua sfortuna era una materia obbligatoria, percio` cerco di farsi forza e raggiunse la classe perfettamente vestito con la solita divisa e non poteva assolutamente mancargli la propria spiletta da prefetto che in qualche modo gli dava il comando sugli studenti piu` piccoli.
Prima di entrare in classe, si sistemo la cravatta con i colori della sua casata ed entro`.
Appena entrato disse alla professoresa:

Buongiorno, Razvan Neacsu, prefetto serpeverde, sesto anno.
Ed infine cerco di fare un sorisso ma il risultato fu una smorfia molto storta.
Poi si sistemo nel banco affianco a quello di Siobhan... e saluto sia lei che Dimitri dicendo ironicamente:

Ciao ragazzi, che interessante materia...
Fece un sospiro e continuo:
Come state? Ditemi che almeno voi state bene...
 
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3 replies since 15/11/2011, 18:46   54 views
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