Solitudine alla stamberga strillante., Per Astion

Pioggia e solo pioggia.
Una sera d'estate, Alyssa stava tornando ad Hogwarts per portare delle cose nella sua aula, quando improvvisamente aveva iniziato a diluviare.
Era ad Hogsmeade, quella casetta tutta distrutta e disabitata, ma era l'unico riparo più vicino, così decise di entrare, in mancanza dell'ombrello.
Posò la borsa per terra, davanti alla porta, e salì velocemente le scale; voleva esplorare.

I muri erano pieni di quadri, e la casa sembrava cadere a pezzi, ma non poteva uscire con quel tempaccio, così si sedette du una poltrona, la più intatta, e si sedette con le cambe strette al petto, e le mani che le tenevano, non sapeva cosa fare, in quel momento.
Poi, uno scricchiolio, c'era qualcuno che stava salendo le scale, ma chi?

Hogwarts. Hogwarts. niente di più meraviglioso, una scuola piena di mocciosi che imparavano la magia, e per di più protetti inincessantemente da quei balordi dell'ordine.
Ma incredibilmente. anche se Elanoren odiava, Hogwarts, egli sapeva che era un luogo di incredibile potere, ivi vi erano tutti i figli dei più importanti Auror e ministri, il loro punto debole.
Aveva parecchia appoggi al suo interno, come la sua cara amica Blaire Malfoy, sorrise al ricordo del loro ultimo incontro, ora la voleva solo vedere, fare un sopralluogo, per capire dove avrebbe dovuto attaccare, nel momento in cui sarebbe stato necessario.
Purtroppo, quella inusuale pioggia estiva, lo aveva bloccato nel suo intento, decise che non sarebbe andato avanti finchè non avesse spiovuto.
Trovò una casa, abbandonata, e fatiscente.

*Un luogo perfetto, per un mangiamorte eh? Hehe*


Entrò, ma la casa non era disabitata come credeva, vi era una donna, giovane dentro di essa, la guardò sbalordito, chiedendosi se ora che l'aveva visto avesse dovuto ucciderla.

*Ma guardala che motivo c'è di ucciderla, non sa neanche chi sono..., in realtà pochi lo sanno...*

E così decise di avere un approccio più amichevole e vedendola sbalordita dal suo arrivo vi si avvicinò. Le lanciò il sorriso più cordiale che riuscì a fare e disse:

"Mia cara ragazza non ti preoccupare, come te sono entrato in questa casa in cerca di rifugio dalla pioggia, non hai nulla da temere da me... ma visto che molto probabilmente passeremo almeno la prossima ora insieme, mi direbbe il suo nome? Io mi chiamo Elanoren Ethered"

Disse allungando la mano in segno di saluto, e valutando cosa avrebbe potuto rispondergli la sua interlocutrice...

*Qual'è il mio Lavoro? Meglio che tu non lo sappia Donna.*

Si trovò a pensare Elanoren. chissà che faccia avrebbe fatto la ragazza se gli avesse detto il suo lavoro, ma era abbastanza cauto da non dirlo. La guardò intensamente, e disse:

"In verità non ho ancora un lavoro, sa ho viaggiato molto da quando ho lasciato Hogwarts, e non ho avuto molto tempo per pensare ad un lavoro fisso, diciamo che mi dedico molto ai miei hobby e a migliorare le mie qualità..."

Un falsh back lo colpì, e gli venne in mente quando molti anni prima mentre frequentava il settimo anno di Scuola, si scontrò per caso con una giovane corvonero, probabilmente del primo o del secondo anno, un rapiso scambio di battute niente di più.

"Uhm diciamo che mi ricordo di te Alyssa, ci siamo incontrati ad Hogwarts molti anni fa, ma non credo che si ricordi il nostro breve ed unico incontro...
In ogni caso che ne dice di darci del Tu... non credo di riuscire a parlare con il Lei, per tutto questo tempo..."

Disse sorridendo, per poi aggiungere:

"Cosa ha intenzione di fare in questo tempo, ha qualche idea?"

La ragazza si ricordava di Elanoren, anche se piuttosto vagamente, cosa non molto strana, d'altronde neanche lui la ricordava più di tanto...

"Oh non ti preoccupare Alyssa, anche io non mi ricordavo molto di più..."

Ora che le presentazioni erano state fatte, dovevano trovare qualcosa da fare, ma cosa potevano fare?
Ad Elanoren non venne in mente nulla, se non esplorare quella catapecchia.

"Alyssa che ne dici se vediamo che altro c'è in questa casa?
Ma prima facciamo in modo che nessun'altro entri senza che noi lo sappiamo, per evitare delle brutte sorprese, questi sono giorni pericolosi...
Colloportus"

La porta si chiuse magicamente, Elanoren si girò verso Alyssa:

"Allora vogliamo andare?"

Quel corridoio era pieno di porte, e nessuna era diversa dalle altre, Elanoren si mise a contarle. erano sei. Sorrise, si diresse verso quella più vicina e l'aprì. Niente il vuoto più assoluto. Aprì quella successiva.
Questa invece era come quella prima, vuota ma vi era un armadio. Vi si avvicinò e si sforzo di aprirlo, ma era chiusa magicamente.

"Oh questa stanza è più interessante della precedente non credi?"

Astion si concentrò meglio sulla stanza era molto pittoresca, la carta da parati era completamente strappata sintomo che fosse lì da molti anni, e il pavimento era molto annerito.

"Credi che dovremmo aprilo? Se è protetto forse contiene qualcosa di interessante, d'altro canto potrebbe anche essere una cosa maledetta, questo luogo non ispira molta fiducia..."

Detto questo attese la ragazza.

Elanoren Sorrise, l'avrebbe aperto ora che aveva il consenso della ragazza.

"Alhomora"

E l'armadio si aprì, ma dentro non vi era nulla, solamente un paio di vecchi stivali, ma niente di più.
Elanoren scoppiò a ridere.

"Bhè pare non siamo stati molto fortunati con questa stanza, ne rimangono altre quattro che dici la scegli tu la prossima?"

Nella nuova stanza, c'era un grande tappeto con sotto un buco. Sembrava molto profondo.

"Uhm Facciamo un pò di luce!
Lumos"

Così facendo si illuminò, dimostrandosi davvero molto profondo.

"Che dici scendiamo? Vuoi andare aventi tu Alyssa?"

Dal Profondo arrivò una voce, Era Alyssa, diceva che sotto era tutto tranquillo, e che poteva scendere.
Elanoren cominciò dunque a scendere, ma senza usare la magia, non ne aveva voglia.
Dall'alto vide una luce accedersi, probabilmente Alyssa aveva usato "Lumus".
Il costone era abbastanza scivoloso, e per poco egli non cadde all'indietro.
Arrivò giù dove Alyssa, come aveva pensato, aveva usato "Lumos".
Davanti a loro si parava un grosso e profondo tunnel, che portava chissà dove. L'aria era piuttosto umida, forse per l'acqua che filtrava da sopra, infatti essa trasudava dalle pareti, e rendeva scivoloso il pavimento che infatti era fatto di terra che piano piano si stava trasformando in Fango...

"Mia cara questo tunnel pare proprio lungo, chissà dove porta!"

E senza Dare tempo all'altra di rispondere uso il "Lumos"

LUMOS

E incominciò a correre verso l'ignoto...